Cambio destinazione d’uso: i nuovi requisiti del Decreto Salva casa 2024


Quest’estate è giunta un’importante novità relativa alla legge di conversione del Decreto Salva casa 2024.

Parti comuni e unità interne dell’edificio

Il Decreto Salva casa 2024 riguarda anche la considerazione di parti comuni e unità interne di un edificio come entità indipendenti, stabilendo come eventuali difformità edilizie delle unità interne non possano in nessun modo incidere su quello che è lo stato legittimo delle parti comuni e viceversa. Ciò significa sostanzialmente un “ok” a possibili modifiche e riqualificazioni degli spazi.

Nuovi criteri di abitabilità

Il decreto prevede che il progettista responsabile di un intervento possa indicare come conforme alle norme igienico sanitarie il suo progetto, in casi che normalmente sarebbero in antitesi alle regole generali:

A condizione che sia comprovata la presenza di interventi di recupero, che migliorino le caratteristiche igienico sanitarie dell’immobile, il decreto prevede l’accettazione delle suddette eccezioni.
In alternativa, è necessario dimostrare l’attuazione di un progetto di ristrutturazione che migliori tali aspetti (ventilazione, riscontri d’aria ecc.).

Cambi di destinazione d’uso

Si attua una semplificazione ulteriore: saranno considerati cambi di destinazione senza opere quelli che prevedono attività in edilizia libera.

Saranno inoltre ammessi cambi con o senza opere. Porte aperte, inoltre, a rivalutazioni di primi piani e seminterrati. Il tutto potrà essere ammesso dagli strumenti urbanistici, a patto che siano consentiti dalla legislazione regionale. Semplificazione inerente anche ai sottotetti: recupero consentito anche in assenza della possibilità di mantenere le distanze minime tra edifici e confini. Nota importante per le strutture ricettive: riguardo al sottosuolo, potranno destinare servizi alla clientela in locali interrati e seminterrati.

Emendamenti sulle aree sismiche

Prende campo la possibilità di ottenere la conformità delle strutture al momento della richiesta di sanatoria; ciò anche in caso di interventi portati avanti in difformità del titolo abilitativo o in assenza dello stesso. Per evitare conseguenze è prevista una sanzione pecuniaria che varia dai 516€ ai 2.064€.

Decreto Salva casa 2024: approvazione

Al termine dei lavori in commissione Ambiente, sguardi puntati sull’Aula: appuntamento con il Senato previsto per la prossima settimana a ridosso della scadenza fissata per il 28 luglio 2024.

Fonte: https://quifinanza.it/mercato-immobiliare/decreto-salva-casa-2024-nuovi-requisiti/834312/



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