Case, il mercato regge

Pisa – Valori stabili, i prezzi più alti al metro quadro su lungarni e litorale Compravendite in calo per i tassi d’interesse dei mutui e il caro-vita


Una fase di stabilità, con minime oscillazioni. I valori del mercato pisano, riportati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, indicano un sostanziale stallo. I numeri sono riferiti al secondo semestre 2022. In rapporto allo stesso periodo del 2020, si registra un arretramento dai 50 ai 100 euro al mq. 

Valori quasi immutati – meno compravendite
Lungarni e litorale le zone con le cifre maggiori al metro quadro
Sui movimenti immobiliari pesano i mutui e il caro vita


Pisa – Una fase di stabilità, con minime oscillazioni. I valori del mercato pisano, riportati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, indicano un sostanziale stallo. I numeri sono riferiti al secondo semestre 2022.

 In rapporto allo stesso periodo del 2020, in piena pandemia, si registra un arretramento dai 50 ai 100 euro al metro quadro. E questo vale per tutte le zone, dal centro al litorale. I valori più alti continuano a trovarsi sui lungarni: sia le abitazioni civili che ville e villini arrivano anche ai 3mila euro al mq. A seguire i quartieri di Tramontana del centro storico (San Francesco e Santa Maria) che toccano i 2.500-2.600 euro. Stessa situazione per gli immobili del litorale. Appena sotto i quartieri di Mezzogiorno del centro storico (San Martino e Sant’Antonio) che raggiungono anche i 2.400-2.600 euro. Cifre che, prendendo sempre in considerazione i valori massimi, scendono in modo evidente nelle periferie. Fanno eccezione, verso l’alto (tra 2.300 e 2.400 euro al mq), le zone come Porta a Lucca e le Piagge, e anche questa non è una sorpresa. Su buoni valori i quartieri più a ridosso del centro come Don Bosco, ma anche quelli vicini ai grandi servizi, e che presentano possibilità di costruzioni più nuove, come Pisanova e San Cataldo. Se il post fase acuta del Covid aveva portato a un rimbalzo nel flusso delle compravendite, l’effetto della guerra si è fatto subito sentire frenando i più promettenti segnali di ripresa.

Questo è, in poche parole, il quadro disegnato da Mauro Buccioni, presidente diFimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) Confcommercio Pisa.

«Nel 2020, l’anno del Covid, i flussi di transazioni si sono ridotti in modo significativo: è stato come chiudere per mesi un negozio dice Buccioni -. Poi si è assistito a una ripresa, sia perché è aumentata la sensibilità e la ricerca di soluzioni con spazi all’aperto come giardini e terrazzi, sia perché sono state recuperate anche molte situazioni già impostate che le limitazioni dovute alla pandemia avevano bloccato. Per questo il 2021 e il 2022 hanno mostrato un numero maggiore di compravendite».

Per il 2023 i segnali però non sembrano essere di rilancio. «Ci aspettiamo un mercato più debole a livello di transazioni», aggiunge il presidente della Fimaa pisana. I motivi sono diversi: «Da una parte c’è stato un calo di offerta sul mercato e dall’altra si fanno sentire i maggiori costi. I tassi di interesse più alti sui mutui non rappresentano certo un invito a impegnarsi nel lungo periodo e poi deve essere considerato l’aumento del costo della vita tra rincari per le utenze e per i carburanti». Una delle conseguenze di questa frenata nelle compravendite, con il valore commerciale degli immobili in fase di stagnazione (ma anche senza perdere granché), è che «si mostra forte la domanda per le locazioni», dice Buccioni. Dunque, gli affitti tornano a essere una soluzione presa sempre più in considerazione.

«Anche questo-prosegue il presidente di Fimaa è un effetto del post Covid, che vede una ripresa degli spostamenti sia per motivi di lavoro che per turismo. La possibilità di alloggi oltre le grandi strutture resta alta nel gradimento».

La diversificazione per zone, tornando ai valori riportati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare, rimane quella tradizionale. Le aree della città preferite sono sempre le stesse. «Ci sono quartieri centrali dice Buccioni dove il mercato tiene bene. Sono le zone dove la domanda è sempre elevata proponendo immobili di indubbio pregio sia architettonico che storico, con i lungarni sicuramente in evidenza». Una considerazione che, seppur basata su presupposti diversi, è possibile fare anche per le frazioni del litorale. «Buono il mercato delle compravendite e anche quello delle locazioni. Si tratta di zone dove la spinta principale è quella della ricerca della qualità della vita. In effetti qualità è la parola che meglio corrisponde alle aree dove il mercato tiene di più, in un contesto in cui, per tutte le ragioni dette finora, l’immobile viene visto meno come investimento e più come abitazione principale o comunque da utilizzare direttamente».

Fimaa Pisa organizza per il 21 aprile un convegno con al centro tutti i principali temi della categoria e presentazione di un nuovo portale di servizio. Nell’occasione saranno affrontati in modo specifico gli aspetti legati alle nuova direttiva dell’Unione Europea sulle classi energetiche degli edifici.


Articolo di Francesco Loi
Il Tirreno del 21-03-23

 

in foto: l’esterno di un’agenzia immobiliare e Mauro Buccioni Presidente FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari)